La Vecchia disfece l' enorme acconciatura a trecce.
I capelli lunghissimi si srotolarono a picco, sino ai piedi. Erano bellissimi, sfumati d' argento, luccicavano ondeggiando in bilico sul letto del fiume. Con un braccio, la Vecchia li convoglió spingendone la massa sul piatto d' acqua.
Cominciarono a formare cerchi concentrici, onde su onde, fino ad estendersi in tutta la loro ampiezza dopo lo strapicco.
La Vecchia inarcó lo sguardo, a scrutare tra le pieghe di quel miracoloso connubio. Vide; battiti rotti, rosso porpora, carne scura... l' iride scattava veloce.
Improvvisamente portó lo sguardo verso di me, e mentre i capelli raggrinzivano, ritraendosi su se stessi come il corpo di un ragno che muore, lo sguardo di lei si appannava, ad omettere un presagio che mai, avrebbe permesso di affrontare il futuro.